31° giorno – da A Coruña a Muxia - 12 ottobre 2005 – Mercoledì – al contachilometri 142.777 (Parz. 102 – TT 5.901)


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Oggi è la Vergine del Pilar, è festa in tutta la Spagna “todo çerrado”. Abbiamo bisogno di gasolio e ne facciamo 20,00€ a 0,981. Andiamo ancora un giro per A Coruña, quindi partiamo verso Malpiga lungo la “Costa da Morte”. Il nome già lascia immaginare la sua natura. Passiamo per Cabo do Rocundo (Foto 1), dove ci sono due croci in memoria dei pescatori di percebes morti sul lavoro. A proposito le percebes sono eccezionali, valgono tutto il loro costo (al ristorante 99,00€/kg); è un tarantino ad affermarlo.
Lungo la strada vediamo numerosi hòrreos (Foto 2), a differenza di quelli asturiani e cantabrici questi galiziani sono totalmente in pietra (Vedi capitolo 22 e 32). Facciamo ancora 20,00€ di gasolio a 0,981. Presso Ponteceso visitiamo il Dolmen de Dombate e a sera raggiungiamo Muxia, vorremmo vedere con questa luce crepuscolare il Santuario de Nosa Señora da Barca ma non riusciamo ad avvicinarci perché in lontananza scorgiamo una scena, che ritenevamo d’altri tempi: un padre, presumiamo, conduce per mano la figlia, non più che ventenne, che percorre ginocchioni il perimetro del santuario. Non li abbiamo disturbati.
Questo santuario era considerato dai pellegrini del Camino, la meta finale sul mare. Questo era un luogo di antiche devozioni fin dal Neolitico, come testimonia una grande pietra piatta, presente nelle vicinanze del santuario. Questo evidentemente è uno dei tanti posti, eletto fin dall'antichità Luogo Sacro e come tale passato attraverso varie religioni, anche quella cristiana che al posto di un probabile dolmen ha imposto un santuario, che si ricollega ai culti megalitici, facendo arrivare in quel luogo la Madonna con una barca completamente di pietra, finanche la vela.
In paese passeggiamo lungamente, assaggiamo dei dolci locali, nulla di particolare; dormiremo nel porto peschereccio.

Foto 1 // Foto 2

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