56° giorno – 6 novembre 2005 – Domenica

La N340 correndo lungo il mare ci porta a Barcellona sulla Ronda del Litoral, per cui ci troviamo dritti, dritti al centro della città, ai piedi della colonna di Cristobal Colon, come loro chiamano Cristoforo Colombo. Raggiungiamo subito la stazione ferroviaria ove approfittiamo delle toilettes e troviamo le informazioni turistiche, che per la prima volta ci deludono, la ragazza è vaga e insufficiente, direi reticente; capiamo perché, quanto un tizio, che prima era con lei, ci avvicina e ci offre sistemazioni in pensioni di sua conoscenza. A noi è bastato avere i numeri di telefono dei campeggi e con delle telefonate da una cabina troviamo subito un campeggio, che, anche se è fuori città, a Masnou, ha la metropolitana di superficie vicina, per cui saremo liberi dell’auto. Pertanto ci prendiamo la briga di tornare alle informazioni e li informiamo. 
Parcheggiamo la carichissima auto in Piazza Catalogna, la cui continua presenza di passanti, siamo all'inizio della Rambla, ci rassicura sulla sua sicurezza. Facciamo subito una passeggiata in una delle città più vivaci d'Europa, non ci delude affatto. Ci addentriamo tra le strade della Barcellona medievale, scendendo verso il mare a cercare Santa Maria del Mar, la cattedrale oggetto del romanzo storico "La Cattedrale del Mare" di Ildefonso Falcones, che ne narra l'epica costruzione di questa che fu la prima chiesa della cristianità voluta, finanziata e costruita dal popolo in contrapposizione alla Sé, il duomo di San Giorgio, voluta dalle autorità civili ed ecclesiastiche, gli autori furono i baistaixos, i facchini del porto. In questo nostro viaggio fra le più grandi evidenze religiose d'occidente, costruite con il sacrificio di tantissima gente, non poteva non toccare questo luogo dove la volontà del popolo si manifesta in pieno.
 


Riforniamo 10,00€ di gasolio a 0,999. Il Camping Masnou si presenta bene e spenderemo per tre notti solo 49,50€ anche perché per la prima e unica volta in Spagna pagheremo per un’auto e non un camper. Il resto della giornata ci riposiamo.

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